George A. Romero: Una Vita per gli Zombie

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Conoscerai il nome di George A. Romero grazie ai suoi film, ma come è arrivato dal dirigere spot pubblicitari a diventare uno dei nomi più importanti del cinema indipendente?

Iniziamo dalla sua data di nascita, il 4 Febbraio 1940.
George A. Romero nasce a New York City, e sin da piccolo sviluppa un grande amore per il cinema che porterà avanti con i suoi studi alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh (Pennsylvania), dove Romero studia arte.

Come molti dei suoi colleghi, all’inizio della carriera si è dedicato a girare corti e spot pubblicitari, ma anche filmati educati per la rete pubblica PBS, con una serie per bambini intitolata Mister Rogers Neighborhood.

La sua carriera ha una svolta nel 1968 con quello che diventerà il suo film più celebre, Night of the Living Dead, dove Romero non figura solo come regista, ma anche come sceneggiatore, insieme a John Russo.
La pellicola in bianco e nero lo rende il re dei film dedicati agli zombi.

La storia vede un gruppo di persone rifugiatesi in una fattoria dopo il risveglio dei non morti, causato dalle radiazioni liberate da un esperimento finito male.

Il film non riscuote critiche positive nel periodo dell’uscita in sala, specialmente per la violenza proposta e per la critica sociale che si evince dalla pellicola.

Dopo quasi 50 anni possiamo dire che è entrato a pieno titolo nella lista dei film cult

I suoi tentativi di uscire dal genere horror-zombi si rivelano piuttosto deludenti. There’s Always Vanilla (1972), Hungry Wives (1973) e The Crazies (1973) non riscuotono lo stesso successo che ebbe La Notte dei Morti Viventi.

Anche senza il successo sperato, il suo stile si delinea immediatamente come una unione di horror, satira e critica sociale, infatti questi temi si presenteranno in tutti i suoi film, nascosti subito sotto la superficie horror.

Il ritorno alla lotta per la sopravvivenza tra umani e zombie avviene nel 1978 con Dawn of the Dead, (Zombi) questa volta ambientato in un centro commerciale, in nome della critica alla società consumistica.

La sua carriera rimane segnata da alti e bassi, dal flop Knightriders (1981) al successo, sceneggiato da Stephen King, Creepshow (1982) tratto dall’omonimo fumetto degli anni Cinquanta.

Questo ultimo rimane uno dei film, del regista, meglio riusciti in termini di botteghino, ma senza convincere fino in fondo la critica, ancora una volta il tempo lo celebrerà come uno dei classici tra le pellicole horror.

Dopo una pausa in TV con Tales from the Darkside, Romero torna a lavorare sulla saga dedicata ai non morti, con il terzo film della serie Day of the Dead (Il Giorno degli Zombi), uscito nelle sale nel 1985. In questo lavoro Romero ha diminuito il livello di violenza per concentrarsi sullo sviluppo del protagonista.

L’ambientazione è una base militare in cui alcuni scienziati cercano di trovare una risposta al problema degli zombi che ormai dominano la terra.

Negli anni Novanta sembra che la carriera di Romero rallenti, ma prende parte a un progetto intitolato Two Evil Eyes (1990). Il film è un omaggio a Edgar Allan Poe, ed è diviso in due parti: una diretta da George Romero e una da Dario Argento.

Il racconto a cui si dedicò era La Verità sul Caso Valdemar. Un esperimento senza dubbio interessante che ha unito due maestri dell’horror.

Successivamente il regista ha diretto The Dark Half, nel 1993, tratto da un romanzo di King, in cui Timothy Hutton interpreta uno scrittore che deve combattere contro i propri demoni.

Con l’inizio del nuovo secolo, George Romero torna alle origini con tre film dedicati agli zombi.

Land of the Dead (La Terra dei Morti Viventi, 2005), di nuovo a Pittsburgh per affrontare il tema del potere in una delle poche città sopravvissute all’apocalisse.

Un nuovo capitolo arriva nel 2007 con Diary of the Dead (Le Cronache dei Morti Viventi) dove i protagonisti stanno girando un film horror, e infine Survival of the Dead (L’isola dei Sopravvissuti, 2009) che come suggerisce il titolo italiano si svolge sull’isola del New England.

Definire Romero solo per il suo impegno da regista sarebbe comunque una limitazione.

Non dobbiamo dimenticare il suo lavoro da produttore e in special modo da sceneggiatore, come quasi tutte le storie che ha poi diretto.

Nel 2012 è il produttore esecutivo del documentario Into the Dark: Exploring the Horror Film, per poi prendere parte a diversi videogiochi, tra cui Call of Duty: Black Ops, e per finire il recente Empire of the Dead, comic book in stampa dall’agosto 2014.

La sua carriera dedicata al cinema verrà celebrata al Lucca Film Festival, dal 3 al 10 Aprile 2016