Aspettando Lucca Film Festival 2018: Oliver Stone e Vladimir Putin

Stone e Putin

Il 2017 ormai si sta concludendo e i nomi degli ospiti del Lucca Film Festival 2018 verranno annunciati a breve.

Nel frattempo, per non stare con le mani in mano, vogliamo ricordare tutte le personalità che abbiamo avuto modo di conoscere nelle edizioni passate.

Tra tutti coloro che sono venuti a farci visita, Oliver Stone, vincitore di tre premi Oscar e regista piuttosto controverso, è stata la star internazionale più attesa dell’edizione 2017.

Durante questa edizione, infatti, ha ricevuto un premio alla carriera e ha parlato dei suoi prossimi progetti.

https://www.luccafilmfestival.it/oliver-stone-conversazione-lffec2017/

“Sto concludendo un documentario che vorrei riuscire a pubblicare all’inizio dell’anno prossimo, filmato a Mosca per un anno e mezzo. Si intitolerà “Conversations with Putin”. È la prima volta che tutti potranno ascoltare Putin che parla in inglese, non mediato da un interprete, e questo consentirà a tutti di farsi una propria idea non mediata sul suo pensiero.”

Conversations with Putin”, che conosciamo con il titolo di The Putin Interviews, è una miniserie televisiva, originariamente formata da quattro episodi, poi andata in onda nelle televisioni italiane suddivisa in due parti.

E’ costituita da un insieme di interviste, raccolte dal 2015 al 2017, in cui Vladimir Putin ha parlato di Donald Trump e delle supposte interferenze russe nelle presidenziali americane, della Nato, dell’Ucraina e della Siria, e anche del rifugio concesso a Edward Snowden in Russia.

Stone ritiene che Putin sia l’uomo più potente del contesto geopolitico attuale e, siccome crede anche che il mondo non lo conosca veramente a causa della mediazione dei suoi pensieri, ha deciso di dedicargli una seria televisiva con lo scopo di far arrivare al pubblico il vero pensiero (non mediato) del Presidente della Repubblica di Russia.

Inizialmente le immagini ci raccontano la vita di Putin, accennando alla sua formazione e al suo reclutamento nel KGB (servizi segreti russi).

Successivamente, quando si entra più nel profondo della questione politica,viene mostrata una personalità del tutto nuova agli occhi del pubblico mondiale, un uomo capace di mostrare anche il suo lato più intimo e personale, oltre a mostrare il suo punto debole culturale, attraverso il disagio che traspare nel momento in cui condivide con Oliver Stone la visione de “Il dottor Stranamore” di Stanley Kubrick.

Sul suo sito ufficiale Stone scrive “La Russia non è certo una minaccia per noi. Noi siamo una minaccia per la Russia.” e che se fossimo al posto della Russia ci comporteremmo nella stessa maniera.

C’era sicuramente da aspettarsi da un regista come Oliver Stone, figura centrale del cinema politico, dopo i lavori realizzati su Castro e Chavez, un lavoro di questo tipo.

Sicuramente un tale regista, che in genere racconta con i suoi film un ritratto sfaccettato e critico dell’America, non avrebbe mai potuto astenersi dal dire la propria opinione riguardo ciò che stiamo vivendo.

A questo punto, se ve lo siete persi, non possiamo che consigliarvi di vedere questa serie-documentario.