Oliver Stone: una vita controcorrente

Ritratto fotografico di Oliver Stone

 

Al prossimo Lucca Film Festival e Europa Cinema il regista Oliver Stone riceverà il premio alla carrieraSnowden è il suo ultimo film, uno dei venti realizzati durante una carriera cominciata più di quaranta anni fa. Da sempre regista scomodo e polemico, il newyorkese si è imposto come uno dei protagonisti della New Hollywood. Viene considerato, ad oggi, uno dei più importanti registi americani di tutti i tempi.

Oliver Stone: i primi successi

Oliver Stone nasce a New York, nel 1946, da una famiglia medio-borghese. Dopo aver frequentato le superiori a New York e in Pennsylvania, si arruola nell’esercito degli Stati Uniti. I tre anni passati in Vietnam, nella divisione di fanteria prima e di cavalleria dopo, divertano centrali nel pensiero dell’autore. Quando torna in patria, infatti, nel 1971, dopo aver concluso gli studi alla New York university film school, comincia a lavorare a un cortometraggio, Last Year in Viet Nam, un documentario sperimentale.

Esordisce al cinema come regista con il fallimentare Seizure nel 1974 a cui seguirà un altro insuccesso, nel 1981, La Mano. Nel frattempo, però, la sua carriera come sceneggiatore decolla rapidamente. A soli ventotto anni, nel 1978, si aggiudica un Oscar per la sceneggiatura di Fuga di Mezzanotte. Dato il successo della pellicola, il regista Brian De Palma lo assumerà per scrivere la sceneggiatura di Scarface, alla quale Stone si dedica anche per provare a sconfiggere la sua dipendenza da cocaina. Grazie a questa sceneggiatura e al buon successo di Salvador, Oliver Stone si appresta a entrare nel novero dei grandi registi americani, grazie a un film scandaloso e polemico: Platoon.

La consacrazione: Platoon, Wall Street e Nato il quattro luglio

Dal 1986 i rapporti tra il cineasta e l’opinione pubblica inizieranno ad incrinarsi pericolosamente. Platoon è infatti un racconto autobiografico sulla dolorosa esperienza disumanizzante della guerra, specialmente per quella che era la vita in VIetnam, segnata da una grande violenza e da uno sproposito uso di droghe per esorcizzare la paura. Conquista 4 premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia e tre Golden Globe.

Dopo aver raccontato la sua nazione all’opera in terra straniera, decide di raccontare l’avidità e la nuova “corsa all’oro” statunitense: le speculazioni fiscali in Wall Street. Michel Douglas, nella parte del businessman spietato Gordon Gekko, diventa subito oggetto di culto, al pari del Tony Montana interpretato da Al Pacino. Gekko diventa un esempio negativo di borghese americano, intenzionato solamente ad incrementare il suo patrimonio, senza curarsi di nient’altro. Nel 1988, basandosi sulla biografia di Ron Kovic, Nato il quattro luglio, dirige la pellicola omonima, un canto di protesta contro la guerra del Vietnam e un importante manifesto del pensiero pacifista di quegli anni.

Dagli anni ’90 a oggi: Natural born killers, Ogni maledetta domenica e Alexander

Nel ’94 Oliver Stone torna a scuotere l’opinione pubblica, attraverso uno soggetto comprato a un giovane Quentin Tarantino: Natural Born Killers. Una storia contro i media, contro la loro ricerca “ridicola” di violenza da mostrare e da raccontare per trovare lettori. Girato con uno stile sperimentale e scioccante, venne ampiamente criticato da stampa e pubblico. Nel 1999 inventa il suo terzo personaggio di culto, l’allenatore Tony D’amato, interpretato da Al Pacino, che è ancora oggi famoso per il monologo conclusivo di Ogni Maledetta Domenica.

Al Lucca Film Festival e Europa Cinema, oltre alla retrospettiva dei lavori del regista, si avrà la possibilità di assistere ad Alexander con un introduzione dello stesso Oliver Stone. Il grande Kolossal del 2004, incentrato sulla vita di Alessandro Magno, comprende nel cast diverse stelle come Colin Farrel, Angelina Jolie, Val Kilmer e Anthony Hopkins.