Aspettando Lucca Film Festival 2018: Marco Bellocchio parla di Buscetta

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Marco Bellocchio, nostro ospite al Lucca Film Festival e Europa Cinema 2016, è un maestro del cinema italiano, autore di film culto e vincitore di ben tre David di Donatello (fra i quali, l’ultimo alla carriera nel 2014 ).

Nel 2017, durante il Festival di Cannes, Bellocchio ha svelato la scrittura del suo prossimo lavoro: un film su Tommaso Buscetta.

Le riprese sono iniziate nel settembre 2017 e si svolgeranno tra l’Italia, Brasile e Stati Uniti in particolare a Roma, Miami e Palermo. La pellicola uscirà nel 2018, a 90 anni dalla sua nascita.

Tommaso Buscetta è stato il primo pentito di mafia che ha permesso ai giudici Falcone e Borsellino di portare alla luce l’esistenza della struttura mafiosa Cosa Nostra, svelandone tutti i collegamenti con la politica e il traffico di droga con la mafia italo-americana.

La sua storia è una storia difficile da raccontare ma Bellocchio sa restituirci un ritratto personale e allo stesso tempo una ricostruzione perfettamente fedele, indagando con coraggio lo scomodo e controverso carattere del più importante boss.

Buscetta era come un uomo in fuga, costretto a cambiare faccia per scampare ai Corleonesi e che ha rinnegato il proprio patto di omertà.

In una sua recente intervista, Bellocchio ha affermato che “ Il traditore” potrebbe essere soltanto il titolo del film ma ciò che gli interessa particolarmente è il suo personaggio come traditore.

Il suo pentimento non è stato romantico ma calcolato, in quanto nel ruolo del pentito è stato coerente fino alla fine.

Interessante è vedere come, secondo l’interpretazione di Bellocchio, Buscetta abbia tradito sia per ravvedersi sia per paura, perché nel codice di onore al quale apparteneva non si riconosceva più.

Potremmo dire che è stato portato a tradire a causa di Riina che, a costo di mantenere il potere, aveva distrutto tutti i suoi ideali colpendolo negli affetti ( furono uccisi due figli, un fratello e quattro nipoti ) e ripudiandolo.

Sull’attore principale non ci sono ancora certezze, il regista avrebbe pensato ad un Marlon Brando versione Padrino, un volto vissuto capace di passare dai 50 ai 70 anni con un carisma della leggenda.

Interessante, infine, è la pluralità di lingue di cui si fa uso: portoghese, inglese, italiano e “ siciliano dei mafiosi”.

Riallacciandosi al suo prossimo film “ Il traditore”, ci sembra giusto citare un altro futuro lavoro del caro Bellocchio: la sua prima serie TV intitolata “Esterno notte” che racconterà i 53 giorni di sequestro, prigionia e assassinio di Aldo Moro, un controcampo di “Buongiorno, notte” suo film del 2003 dedicato al sequestro dello stesso.

I protagonisti saranno tutte le persone, uomini e donne, che agirono fuori dalla prigione (i politici, il Papa, i servizi segreti e anche personaggi sconosciuti).

Bellocchio racconterà le loro vite, pubbliche e private, i loro tentativi di salvare Moro o forse boicottarlo liberamente, fino ad arrivare alle sedute spiritiche e ai viaggi all’estero per incontrare dei veggenti.

Inoltre, non tralascia certo i milioni di spettatori attaccati alla Tv che facevano prognostici e pregavano per la sua salvezza.

A conclusione possiamo dire che siamo stati onorati di averlo come nostro ospite al Lucca Film Festival – Europacinema, perché Marco Bellocchio continuerà a regalarci storie di attualità, di cultura e soprattutto ci farà rivivere momenti salienti legati al nostro Paese.