BIOGRAFIA
di Stefano Giorgi
Figlio di un ornitologo dilettante, Peter John Greenaway nasce a Newport, in Galles, il 5 aprile 1942. Nel 1962 si trasferisce a Londra e si iscrive al Walthamstow College per studiare belle arti. Scopre intanto il cinema, rimanendo influenzato dai capolavori della Nouvelle Vague francese, specialmente da Godard e Resnais, oltre che da Bergman (grande influenza ebbe sul regista il film Il settimo sigillo) e da Fellini.
Quasi per gioco realizza dei cortometraggi, il primo dei quali è Death of Sentiment (1962), e successivamente viene assunto al Central Office of Information, un organismo governativo che produce campagne informative di interesse pubblico. Qui si fa le ossa per parecchi anni lavorando prima come montatore e poi come regista, partecipando alla realizzazione di ottanta documentari. Nei ritagli di tempo, spesso con i materiali raccolti durante il lavoro, produce corti sperimentali come Train (1966), balletto meccanico dell’ultimo treno a vapore entrato nella Waterloo Station, Tree (1966) e Windows (1975).
Dopo aver tentato invano di entrare alla scuola di cinema del Royal College of Art, torna alla pittura e nel 1964 espone per la prima volta le sue opere nella mostra intitolata ‘Ejzenštejn at Winter Palace’, allestita alla Lord’s Gallery. Nello stesso periodo l’artista gallese inizia a scrivere i suoi primi romanzi.
Nel 1978 realizza il cortometraggio A Walk Trough H (la reincarnazione di un ornitologo), prodotto dal British Film Institute, che vince il premio Hugo al Festival di Chicago. Due anni dopo, Greenaway gira il suo primo lungometraggio, The Falls (1980), vincitore del premio del British Film Institute e dell’Age d’or a Bruxelles.
Ma è I misteri del giardino di Compton House (1982) la pellicola che rivela Peter Greenaway al pubblico internazionale. Dopo il successo del film interpretato da Anthony Higgins, Greenaway realizza Zoo di Venere (1985), con Andréa Ferréol, Il ventre dell’architetto (1987), Giochi nell’acqua (1988) e Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989). Negli anni Novanta il regista dirige diversi video e film come L’ultima tempesta (1991), The Baby of Macôn (1993), I racconti del cuscino (1996) e Otto donne e ½ (1999).
Quattro anni dopo 8 donne e ½, Greenaway realizza un progetto multimediale e una serie di lungometraggi che raccontano le peregrinazioni di Tulse Luper, suo alter ego, in giro per il mondo. Tutta la storia si impernia attorno al numero 92, che è il numero atomico dell’uranio; date, eventi e personaggi sono legati a questa cifra. Luper è un eterno prigioniero: qualsiasi viaggio egli compia finirà per passare un certo periodo di tempo in una prigione. Le valigie che dissemina in giro per il mondo, e che sono 92, si riempiono durante la sua vita degli oggetti più disparati, ogni valigia ha un numero, e ognuna è un contenitore di ricordi ed eventi. Da ognuno degli oggetti contenuti nelle valigie si potrebbe ricostruire la vita del protagonista, durante la quale egli persegue ciò che è il suo maggiore interesse: cercare e catalogare le cose perse, siano esse oggetti, città o persone.
Nel 2007, concluso questo monumentale progetto, si concentra sulla figura del pittore e incisore olandese Rembrandt. Ambientato nel 1642, il film, inizialmente intitolato “La milizia”, racconta la genesi del più celebre dipinto di Rembrandt “La ronda di notte” (Nightwatching sarà infatti il titolo definitivo). Lavorando al dipinto, Rembrandt verrà a conoscenza di un complotto orchestrato dai suoi committenti e assisterà anche a un macabro omicidio. Intenzionato a denunciare i responsabili, inizierà a rappresentare i fatti all’interno del suo dipinto, trasformandolo in un pubblico atto d’accusa verso la corruzione imperante in quegli anni. Ciò segnerà una svolta nella vita del pittore e l’inizio della sua emarginazione e delle sue disgrazie, economiche e familiari.
Il ritratto che Greenaway fa dell’artista è sorprendente perché trattato nei suoi aspetti più umili, familiari e a volte sgradevoli, come quelli di un semplice cittadino di provincia. L’atmosfera dei suoi dipinti rivive invece tutta nelle scenografie e nelle inquadrature del film, vero omaggio alla figura del pittore olandese.
Il suo modo di fare cinema sperimenta molteplici mezzi espressivi, che contraddistinguono anche il suo lavoro come curatore e ideatore di mostre e installazioni in tutta Europa, da Palazzo Fortuny a Venezia alla galleria Joan Miro di Barcellona, dal Boymans-van Beuningeni a Rotterdam al Louvre a Parigi.
E’ un artista poliedrico che ha realizzato film, cortometraggi e documentari, regolarmente nominati ai Festival di Cannes, Venezia e Berlino, ma è anche autore di libri, di libretti d’opera e ha collaborato con compositori quali Michael Nyman, Glen Branca, Wim Mertens, Jean-Baptiste Barrière, Philip Glass, Louis Andriessen, Borut Krzisnik e David Lang.
Nel 1994 firma la sua prima regia lirica Rosa, A Horse Drama, di cui è anche librettista. Nel 1997 inventa la prop-opera 100 Objects to Represent the World. La sua opera Writing to Vermeer (1999) va in scena ad Amsterdam, Adelaide e New York.
In collaborazione con Saskia Boddeke realizza la mostra Children of Uranium (Genova e Napoli, 2005), lo spettacolo teatrale Rembrandt’s mirror (Rotterdam, 2007) e The Blue Planet (Expo Zaragoza, 2008).
Dopo Nightwatching, Greenaway continua la serie di dialoghi tra cinema e pittura – intitolati Ten Classic Paintings Revisited – tra cui le installazioni multimediali su L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci (2008) e Le nozze di Cana del Veronese (2009) alla Fondazione Cini sull’isola di San Giorgio a Venezia.
Per il Padiglione italiano alla World Expo di Shanghai 2010, progetta l’installazione multimediale Italy of the Cities, sottolineando la rilevanza della città come prodotto ed espressione della cultura italiana.
Filmografia
Cortometraggi
Tree (1966, 16 min), Train (1966, 5 min), 5 Postcards From Capital Cities (1967, 35 min), Dear Phone (1976, 17 min), Revolution (1967, 8 min), Love Love Love (1968), Intervals (1969, 7 min), Erosion (1971, 27 min), The Coastline (1976-1983), H is for House (1974, 10 min; riedito nel 1978), Finestre (1975, 4 min), Water (1975, 5 min), Water Wrackets (1975, 12 min 40 sec),Goole by Numbers (1976), Cut Above The Rest (1978), Eddie Kid (1978), Vertical Features (1978, 45 min), A Walk Through H. (1978, 41 min), One to One Hundred (1978, 4 min), Leeds Castle (1979), Women Artists (1979), Act of God (1980, 25 min), Zandra Rhodes (1979, 15 min), Lacock Village (1980), Country Diary (1980), Terence Conran (1981), Four American Composers (1983, 55 min), Making A Splash (1984, 25 min), Inside Rooms – 26 Bathroom (1985, 25 min; il primo di una serie di 6), The Obscene Animals Enclosure (1986), A TV Dante (1987), Dear Boullee (1987), Death in the Seine (1989, 44 min), Hubert Bals Handshake (1989, 5 min), A TV Dante (1989, 8 episodi di 10 min l’uno), The Physical Self (1991), M is for Man, Music, Mozart (1991, 29 min) Una puntata di una serie di 6 per la television, Flying out of this world (1992), 100 Objects to Represent the World (1992), Rosa (1992, 15 min), Darwin (1992), Some Organizing Principles (1993),Watching Water (1993), Stairs Geneva (1994), Rosa, A Horse Drama (1994, 80 min), Stairs Münich (1995), Stairs 1 Geneva (1995), Lumière and Company (1995), Cosmology (1996), Spellbound (1996), 100 Objects To Represent The World (1997), Flying over water (1997), 100 Allegories To Represent The World (1998), Christopher Columbus (1998), Death of a Composer (1999),Writing To Vermeer (1999).
Lungometraggi
Le cadute (The Falls) (1980), I misteri del giardino di Compton House (The Draughtsman’s Contract) (1982), Lo zoo di Venere (A Zed & Two Noughts) (1985), Il ventre dell’architetto (The Belly of an Architect) (1987), Giochi nell’acqua (Drowning by Numbers) (1988), Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (The Cook the Thief His Wife & Her Lover) (1989), L’ultima tempesta (Prospero’s Books) (1991), Il bambino di Mâcon (The Baby of Mâcon) (1993), I racconti del cuscino (The Pillow’s Book) (1995), 8 donne e ½ (8 ½ Women) (1999), The Tulse Luper Suitcases: Antwerp (2003), The Tulse Luper Suitcases, Part 1: The Moab Story (2003), The Tulse Luper Suitcases, Part 3: From Sark to the Finish (2004), The Tulse Luper Suitcases, Part 2: Vaux to the Sea (2004), Nightwatching (2007), Ripopolare la reggia (2007), Goltzius and the Pelican Company (2012).