Il 18 marzo, alla GAMC di Viareggio, si aprirà in anteprima mondiale la mostra “Il Viaggio di Mastorna – Il sogno di un film messo in scena” a cura di Alessandro Romanini e Francesco Frigeri e prodotta dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma in collaborazione con l’Istituto Luce. Il Lucca Film Festival e Europa Cinema celebra così un film leggendario, tra le più affascinanti e misteriose opere incompiute dei grandi maestri del Cinema Italiano.
Viaggi
Il circo di Fellini torna nel suo più evanescente protagonista: Giuseppe Mastorna, il clown violinista. Personaggio in cerca d’attore (da Totò a Mastroianni, tra i candidati al ruolo), uscito dalla penna del maestro riminese, resterà, in quanto figlio del paradosso, forse il più felliniano fra tutte le sue Giuliette e Saraghine compiute. Infatti, l’aggettivo-identità, tanto inviso al maestro, sembra aderire perfettamente al viaggiatore Mastorna. Del resto, viaggiatori felliniani sono Mastroianni e Anouk Aimée, a bordo di una decappottabile scura nella non così Dolce notte romana; viaggiatrice è Giulietta Masina tra Gli Spiriti del tradimento e dei valori borghesi, tra i pagliacci di La Strada e le illusioni romantiche (e sociali) infrante in Le Notti di Cabiria. Le automobili, le processioni sulla terra arida della periferia, le crociere sull’oceano di E la nave va. E poi l’aereo di Mastorna.
“Un grande aereo di linea vola ad altissima quota sopra uno sterminato mare di nubi.”
Allora, quello di Mastorna è un viaggio non solo felliniano, sognato e privo di destinazione, ma anche e soprattutto percorso dell’uomo-Fellini attraverso l’incubo del non-finito. Una profezia che si autoavvera e pone lo spettatore del non-film di fronte a uno straordinario autoritratto del maestro riminese: vicinissimo al Guido di 8 1/2, ma smastroiannizzato. Nessun attore è quello giusto per questa parte tanto misteriosa quanto personale. Forse troppo personale, al punto che, quasi posseduto dalla propria identità filosofica e professionale, il viaggio del regista verso il personaggio si conclude molto prima di giungere a destinazione. Dopo un solo anno di lavoro, il progetto maledetto è interrotto da un ironico cartello televisivo che sostituisce, per errore, al sospeso “CONTINUA…” la categorica “FINE”.
Interno. Aereo.
“I signori viaggiatori sono pregati di allacciare le cinture di sicurezza”
Il Viaggio di Mastorna racconta lo spaesato soggiorno di un musicista circense caduto dal cielo in una Germania gotica e onirica: un atterraggio di emergenza che il telegiornale dichiarerà disastro aereo.
“Mastorna, un uomo sui quarantacinque anni, si toglie la cuffia che trasmette il sonoro del film e rimane a guardare, distratto e annoiato, le immagini che si muovono silenziosamente sul piccolo schermo.
Precipitato proprio davanti alla cattedrale di Colonia, il non-superstite è condotto in un hotel dove assiste all’esibizione di un’odalisca che partorisce improvvisamente al centro della sala. Nella sua stanza, Mastorna ascolta al telegiornale, in tedesco, la cronaca di un disastro aereo avvenuto sulle montagne, senza superstiti. Una morte mediata, raccontata al protagonista dallo stesso giornalismo d’assalto e caos che, nella Dolce Vita, attendeva sguaiatamente il miracolo in diretta. Mastorna è morto, ma non capisce il tedesco televisivo che glielo comunica. Qui comincia e finisce il suo viaggio: tra il sonno e la veglia, in quei luoghi evanescenti e strani: paesaggi che si fanno eternamente passaggi, soglie da varcare, eppure mai varcate.
“Questa sarebbe la seconda vita, la vera vita? Questo il traguardo dove dovevamo arrivare dopo tanti anni di paure, di ansie, di solitudine, di male? Una vita tanto magra e amara, tutto per arrivare a questa festa sciagurata? È questo il regno di Dio?”
Mastorna
La mostra inaugurata dal Lucca Film Festival e Europa Cinema costituisce la prima tappa del quinquennale lavoro svolto dal Centro Sperimentale di Cinematografia, basandosi sui materiali preparatori di film mai realizzati (da Fellini a Pasolini; da Bertolucci a Visconti), conservati presso l’Istituto Luce. Gli studenti, sotto la supervisione del docente Francesco Frigeri, hanno realizzato le 50 tavole esecutive che saranno presentate a Viareggio, a cui si aggiungono elaborazioni in computer grafica 3D; gli allievi del corso di recitazione riproporranno i dialoghi. Una colonna sonora accompagnerà brani di interviste al regista e aneddoti raccontati con l’inconfondibile accento romagnolo, incluso il provino a Marcello Mastroianni, nel Teatro 5 di Cinecittà.
“Mastorna, con un sorriso soddisfatto per il successo che sta ottenendo, fa segno alla folla di tacere, perché ha ancora qualcosa da dire.”